Contributo di Geppino D’Amico. Fino al 1863 Casalbuono si chiamò “Casalnuovo” (di chiaro significato). Secondo la tradizione il primo nucleo abitato fu fondato dai profughi di Caesariana, un borgo di origine romana distrutto dai Saraceni alla fine del X secolo.
Cominciamo un percorso di conoscenza e di racconto dei nostri paesi che si svolgerà nel corso del tempo con il contributo di tutti coloro che vorranno portare un tassello o un mattone alla costruzione di una storia plurale e condivisa. Il metodo, se vogliamo, è un po’ quello seguito da Wikipedia: contributo, valutazione, pubblicazione. Da parte nostra, metteremo in più l’impegno per un’adeguata organizzazione dei «materiali». Lasciamo qui la mail alla quale inviare il vostro contributo, la vostra indicazione, un consiglio, un suggerimento, una correzione: storiapaesi@vallopiu.it. Il primo mattone lo posa, come per gli altri paesi, Giuseppe Geppino D’Amico.
Fu “Casalnuovo” e poi Casalbuono, il borgo romano dalla storia antica

A cura di Geppino D’Amico
Cenni storici

Fino al 1863 si chiamò “Casalnuovo” (di chiaro significato). Secondo la tradizione il primo nucleo abitato dell’attuale Casalbuono fu fondato dai profughi di Caesariana, un borgo di origine romana distrutto dai Saraceni alla fine del X secolo.
Di certo sorse come casale del monastero basiliano di S. Maria di Cadossa per passare poi alla Badia di Cava e alla Certosa di Padula e in seguito appartenere in feudo alle famiglie Sanseverino, Monteleone, Montalto, Claps e Di Stefano.
L’asperità e l’impervietà della zona, se valsero a opporre un forte ostacolo naturale alle scorrerie saracene, favorirono il dilagare del brigantaggio all’inizio dell’Ottocento. Delle bande si distinsero quelle più feroci capitanate da Longo e da Zambrotta. Per Casalbuono passarono i “Trecento” di Carlo Pisacane e poi i “Mille” di Giuseppe Garibaldi.
Architettura e arte

Il centro storico si rivela molto interessante per i forti connotati di borgo medievale e per la presenza del Castello, noto anche come “Palazzo del Barone”, del quale rimangono i notevoli ruderi del Torrione e lo splendido portale. Da citare anche il settecentesco Santuario della Consolazione (al cui interno si trova la bella statua lignea della Madonna) e la chiesa di S. Maria delle Grazie, fondata nel XII secolo.